condensa caldaia

Condensa caldaia: come eliminarla

Alle volte può capitare di trovare della condensa nella caldaia o subito fuori dal suo copricaldaia e vedere che gocciola in continuazione. Potrebbe sembrare una sciocchezza ma solo all’apparenza ed è sempre bene essere consapevoli di cosa stia accadendo e perché si verifica questa condensa sulla caldaia.

Che cos’è la condensa di una caldaia

Attualmente, la normativa in vigore consente di installare solo ed esclusivamente caldaie a gas con tecnologia a condensazione e come si evince dallo stesso nome, queste caldaie producono acqua di condensa. 

La caldaia a condensazione ricicla una parte del calore delle esalazioni di combustione e quando queste si raffreddano, condensano e il vapore acqueo viene sprigionato diventando acqua di condensa che necessita di essere eliminata.

Per la precisione poi, questa condensa non è formata solamente da acqua ma è un liquido ad elevata acidità (PH 3,5-4) poiché contiene anidride carbonica che è un elemento costituivo dei fumi di combustione del gas metano.

Una caldaia standard da 24 Kw può produrre, mentre funziona, circa 30 litri di acqua di condensa al giorno.

Come smaltire la condensa della caldaia

Esiste uno specifico impianto di smaltimento collegato a ciascuna caldaia a condensazione e vi è anche una precisa normativa che detta le regole per un corretto smaltimento della condensa. 

Si fa riferimento alla regolamentazione UNI 7129 del 2015: Sistemi per lo scarico delle condense e la sezione 5 si occupa proprio dell’aspetto pratico dello scarico dell’acqua di condensa. 

Secondo le disposizioni normative sopra citate, esistono tre modi per scaricare la condensa:

  1. L’acqua di condensa della caldaia è considerata dalla normativa vigente un refluo domestico, possiamo quindi scaricarla nelle acque reflue domestiche, o adoperare un sifone per convogliare la condensa stessa nello scarico di uno dei lavandini di casa. 
  2. Possiamo optare per lo scarico nel sistema pluviale delle acque bianche che si occupa di smaltire le acque piovane e sempre che le relative tubazioni non siano in metallo perché l’acidità del liquido di condensa potrebbe corroderle. Per abbattere l’acidità della condensa e limitare i danni di corrosione dei tubi, si può installare un neutralizzatore di condensa (dispositivo consigliato ma non obbligatorio). Si tratta di un sistema a filtro di carbone attivo che porta il PH di acidità dell’acqua di condensa ad un valore di 5-6. La manutenzione del filtro e la sostituzione del materiale consumato del neutralizzatore si può far coincidere con la revisione periodica della caldaia. 
  3. Da ultimo, possiamo scaricare l’acqua di condensa, che è un refluo domestico, in un pozzetto interrato se abitiamo in un edificio isolato, che non usufruisce di una rete fognaria per lo smaltimento delle acque reflue. 

Quindi puoi ben capire da questi tre punti che ti abbiamo esposto la migliore soluzione è quella di installare un neutralizzatore di condensa che noi solitamente consigliamo sempre sulle nuove installazioni di caldaie.

In questo modo la condensa della caldaia sarà inibita da questa componente aggiuntiva al tuo impianto e tu non avrai più problemi di condensa di alcun tipo. Sicuramente si tratta della soluzione più rapida e meno costosa rispetto a tutte le altre soluzioni.